Come lavoro
La mia teoria di riferimento è la Psicologia dei Costrutti Personali di George Kelly, psicologo statunitense che negli anni ’50 del secolo scorso ha posto le basi del Costruttivismo.
Kelly è il promotore dell’alternativismo costruttivo, una visione per cui ci sono sempre diverse costruzioni alternative disponibile tra le quali scegliere per interpretare il mondo.
“Nessuno è rinchiuso in un angolo, nessuno è vincolato dalle circostanze… persino i più ovvi accadimenti della vita quotidiana potrebbero mostrarsi trasformati, se fossimo sufficientemente inventivi da costruirli in maniera diversa”
Per me è importante l’approccio credulo: “Se non sai cosa non va in un cliente, chiediglielo: te lo può dire”. In quest’ottica, il cliente viene considerato l’esperto di se stesso, della sua storia e ha un'intima e profonda conoscenza del suo problema, mentre il terapeuta è l'esperto dei metodi d'indagine e può aiutare il cliente nel cercare la soluzione migliore per sè. La relazione terapeutica, se basata sull'empatia e sull'accettazione, diventa un potente strumento di cambiamento.